E’ stato programmato un piano di investimenti notevoli per quanto riguarda il lavoro e la formazione fino al 2027, con una somma complessiva di 28,6 miliardi di euro a disposizione così ripartiti:
15,81 miliardi di risorse europee
13,83 miliardi di cofinanziamento nazionale.
Questi fondi finanzieranno 21 programmi regionali e 6 nazionali, con particolare attenzione al programma “giovani, donne e lavoro” , che riceverà oltre 5 miliardi di euro e al programma “scuola e competenze” , che riceverà 2,8 miliardi di euro
Inoltre, sono previsti 3,5 miliardi di euro per il programma “inclusione e lotta alla povertà”. Questi investimenti potranno avere un impatto significativo sulla situazione economica e sociale del paese, e sarà interessante vedere come saranno implementati e quali saranno i risultati.
Formazione e lavoro: la ripartizione regionale
Le risorse sono state distribuite in base alle necessità delle diverse regioni.
Le regioni con il PIL più elevato, come Lazio, Sicilia e Lombardia, hanno ricevuto più risorse in quanto sono considerate regioni più sviluppate o in transizione.
Allo stesso tempo, le regioni meno sviluppate come Sicilia, Calabria e Umbria riceveranno un importo significativo per aiutare a promuovere lo sviluppo economico e sociale.
È interessante notare che alcune regioni stanno già investendo maggiormente in determinati settori come l’occupazione, l’istruzione e l’inclusione sociale; Veneto, l’Umbria, l’Emilia Romagna sono tra le più attive nel settore dell’occupazione;
Piemonte, la Sicilia, il Friuli Venezia Giulia, sono quelle che dedicano più foni all’istruzione;
Toscana, Umbria e Basilicata, hanno rivolto9 la loro attenzione principalmente all’inclusione sociale.
Formazione e lavoro: a chi la gestione delle risorse
È importante che le risorse a disposizione per il lavoro e la formazione vengano gestite adeguatamente, soprattutto insieme alle risorse del PNRR.
La suddivisione dei 28,6 miliardi di euro a livello nazionale e regionale sembra equilibrata, con il 46% delle risorse gestite dalle amministrazioni centrali e il 54% dalle regioni. Sono diversi i ministeri coinvolti nella gestione dei vari programmi:
- il Ministero del Lavoro per il programma “Inclusione e lotta alla povertà”
- il Ministero dell’Istruzione per il programma “Scuola e competenze”
- l’ANPAL per il programma “Giovani, donne e lavoro”.
Sarà importante la collaborazione tra le diverse istituzioni coinvolte per garantire che i fondi vengano utilizzati in modo efficace per raggiungere gli obiettivi previsti.